Home Forum Proposte attività GAL Valorizzazione con utilizzo degli scarti nella filiera agro-zootecnica

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    Stefano Simonella
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    Il Consorzio di Ricerca Filiera Carni ha negli anni attivato importanti collaborazioni tecniche a supporto delle aziende zootecniche e mangimistiche nel territorio di pertinenza del GAL Terra Barocca ed oggi, da partner, mette a disposizione di tutte le aziende della filiera agro-zootecnica la rete di conoscenze e di competenze a supporto dello stesso GAL, con piani di valorizzazione aziendale a mezzo disciplinari di gestione e utilizzo degli scarti agro-industriali e di prodotti alimentari freschi non conformi per la vendita all’ingrosso o al dettaglio verso le aziende zootecniche e per il settore mangimistico per l’alimentazione animale. Il GAL Terra Barocca con questa proposta progettuale si pone l’obiettivo di coinvolgere i produttori, i trasformatori, gli allevatori e gli imprenditori della filiera agro-zootecnica che sono attivi sul territorio e con il loro lavoro contribuiscono nel quotidiano alla ricchezza dello stesso, non soltanto dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista paesaggistico custodendone bellezza e naturalezza. Da una prima analisi emerge un’enorme eterogeneità delle produzioni agricole e zootecniche, alcune di queste con importanti riconoscimenti che sconfinano dal territorio nazionale.
    Spiccano di certo le produzioni orticole in serra con elevata densità di produzione del pomodoro e di non secondaria importanza risultano essere le coltivazioni di cetriolo, carciofo, zucchine, carote, patate, peperoni, melanzane, fagiolino, meloni e cantalupi; di notevole importanza risulta essere altresì il comparto della frutta secca rappresentato quasi esclusivamente dalla mandorlicoltura.
    Altro settore strategico per l’economia del comprensorio è quello olivicolo con la presenza di rinomati frantoi all’avanguardia che hanno permesso al territorio di affermare le proprie produzioni con importanti riconoscimenti a livello nazionale spinti anche dalla produzione a marchio DOP “Mont’Iblei”, anche in questo comparto è possibile costruire sviluppo locale costruendo un percorso virtuoso multifunzionale per il reimpiego delle sanse e di altri estratti di valore per il comparto mangimistico-zootecnico.
    Il numero più consistente di aziende agricole si trova, riguardo al settore zootecnico, nel territorio di Modica e Ragusa. Il settore delle colture intensive si sviluppa in tutta la fascia costiera della provincia che comprende i comuni di Ispica, Scicli, Santa Croce Camerina e Ragusa, è per questo che il settore agricolo rappresenta il volano economico dell’intera provincia con particolare risonanza nel territorio di competenza del GAL.
    Il settore zootecnico si concentra nelle grandi distese del Comune di Ragusa con particolare rilevanza nel territorio del Modicano in cui le aziende perseguono quotidianamente la politica dell’automazione del sistema e della standardizzazione delle loro produzioni di qualità con eccellenti risultati nella produzione di carne, latte e suoi derivati. In atto nel comune di S. Croce Camerina è ubicata la più importante filiera carni a livello regionale dove insiste il macello Spadola e figli che impegna risorse umane importanti e che rappresenta un modello di sviluppo per la filiera con i marchi Gusto Ibleo e Scelta Iblea.
    Le specie allevate sono prevalentemente bovini, ovini, e caprini; discreto è inoltre, l’allevamento di suini le cui aziende sono concentrate quasi esclusivamente nei territori di Ragusa e Modica e in quest’ultimo Comune merita di essere sottolineata la presenza di molte aziende specializzate, con eccellenze nel settore avicolo con alcune realtà produttive che con il loro lavoro e le loro strategie imprenditoriali oggi giocano la partita con le più grandi realtà produttive nazionali per il settore carne e uova. Proprio a Modica vi è la presenza di insediamenti di filiera avicola che impegnano importanti e qualificate risorse umane con tecnologie specializzate che intercettano anche aziende mangimistiche che operano con utilizzo di alimenti locali. Quindi strumenti quali il trasferimento tecnologico rappresentano certamente elementi di crescita e di sviluppo sostenibile con innovazione tecnologica anche sul fronte del miglioramento genetico, dell’alimentazione e della qualità delle carni avicole e delle uova.
    Oltre alla presenza di diversi mangimifici aziendali, di certo un forte contributo per la crescita del settore zootecnico nel comprensorio del GAL Terra Barocca lo hanno offerto e lo continuano ad offrire tra le tante le industrie mangimistiche “Mediterranea Mangimi”, “Leocata Mangimi”, “Modicana Mangimi” solo per citarne alcune che rappresentano una importante risorsa nel contesto locale ma anche regionale e nazionale site tutte nel Comune di Modica.
    Grazie alle conoscenze e competenze rafforzate negli ultimi anni di duro lavoro nel campo delle tecnologie alimentari applicate all’industria mangimistica e dell’alimentazione animale, il Consorzio di Ricerca Filiera Carni è in grado di promuovere il trasferimento tecnologico ed innovazione oltrechè formazione per le aziende del circuito agro-zootecnico realizzando formulati zootecnici in grado di aumentare il grado di approvvigionamento di materie prime locali riducendo il livello di dipendenza dalle materie prime di importazione al fine di aumentare la competitività sul mercato di ogni singolo anello della filiera
    produttiva. Le ricadute del trasferimento tecnologico che si generano sul territorio saranno notevoli soprattutto in termini di sostenibilità delle produzioni e riduzione dell’impatto ambientale tenuto conto del valore etico e sociale di prodotti locali a fronte di importazioni massicce di alimenti zootecnici con aggravio di costi per l’intera comunità e potendo realizzare una piattaforma importante di stoccaggio di risorse alimentari finalizzate allo “spreco zero”, su queste tematiche l’Università di Messina grazie ad un progetto europeo è pronta ad organizzare l’intera filiera che propone al territorio del GAL Terra Barocca.
    L’impiego di sottoprodotti agro-industriali nell’alimentazione animale, consentendo di sfruttare risorse ancora valide che altrimenti andrebbero perse trascinando con se le problematiche legate alla gestione e allo smaltimento degli stessi, rappresenta una valida alternativa alle materie prime convenzionalmente utilizzate nelle formulazioni zootecniche che, essendo destinate anche al consumo umano, impattano sulla competizione feed-food. La sostenibilità della filiera zootecnica può trarre vantaggio dall’utilizzo dei
    sottoprodotti agro-industriali grazie soprattutto ai protocolli di gestione e caratterizzazione in grado di riconoscere il reale valore nutrizionale e quindi economico delle biomasse che fino a ieri erano soltanto considerate “zavorra”, rifiuti il cui corretto smaltimento rappresenta un costo vivo per le aziende produttrici.
    L’obiettivo principale del progetto è la valorizzazione biomolecolare e nutraceutica delle
    biomasse residuali dell’agroindustria quali, sansa d’oliva, buccette di pomodoro e altre varietà, buccette di
    mandorle oltre a tutti i prodotti ortofrutticoli edibili che non vengono immessi sul mercato perché
    presentano “difetti” estetici come:
     Difetti di pigmentazione;
     Ammaccature;
     Difetti di crescita e/o malformazione;
    Quindi con l’installazione di un impianto di essiccazione a cogenerazione e l’impiego di protocolli di stabilizzazione e stoccaggio si andranno a conferire nuove materie prime per mangime direttamente all’industria mangimistica che potrà contare sui nuovi formulati zootecnici già validati da prove speciespecifiche di alimentazione e nutrizione animale. I sottoprodotti agroindustriali sono una delle fonti più importanti di sostanze bioattive. Alcune componenti evidenziano un’ampio range di proprietà fra cui azione anti-allergica, anti-infiammatoria, anti-microbica, antiossidante, anti-trombotica, cardioprotettiva e vasodilatatoria. L’effetto nutraceutico delle nostre biomasse può avere importanti ricadute in termini di miglioramento dello status sanitario, riduzione della spesa farmacologica d’azienda e sostituzione di sostanze di sintesi ad esempio l’azione pigmentante sul tuorlo d’uovo, svolta dal licopene presente nelle buccette di pomodoro.
    Questo progetto è perfettamente in linea con le attuali strategie Europee per lo sviluppo sostenibile che si basano sul principio delle tre “R”, ridurre, riutilizzare e riciclare; oggi del resto esistono tutte le condizioni affinchè si affermi, soprattutto in una regione come la Sicilia, un modello di produzione in cui gli scarti del settore agro-industriale possano rappresentare fonte ulteriore di reddito e non un costo. La disponibilità a livello locale di scarti di lavorazione nutrizionalmente validati dai laboratori all’avanguardia tecnologica di ultima generazione del Consorzio di Ricerca Filiera Carni oltre a sostenere l’intero comparto agrozootecnico, consentirebbe di svincolare il costo delle produzioni dalle oscillazioni anche notevoli delle
    quotazioni cerealicole e delle materie prime mondiali dando respiro sia alla filiera della carne, quanto alla filiera lattiero-casearia e operando per creare un sistema qualità dei prodotti lattiero-caseari e delle carni certificate e idonee dal punto di vista nutrizionale per il consumatore finale nell’ottica della sicurezza alimentare. Inoltre a sostenere ulteriormente il sistema locale il Consorzio di Ricerca Filiera Carni, interviene per certificare quale organismo di certificazione le filiere agro-zootecniche, proponendosi di verificare l’applicazione di appositi disciplinari atti ad identificare, valorizzare e tutelare l’intera filiera.

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