IMPRONTA AMBIENTALE DI PRODOTTO: IERI IL FOCUS PROMOSSO DAL GAL TERRA BAROCCA, ENEA E FEDERALIMENTARE

Si è tenuto ieri pomeriggio presso l’auditorium Pietro Floridia di Modica il convegno dal titolo “Promuovere modelli di produzione e di consumo sostenibili nel settore agroalimentare attraverso l’impronta ambientale di prodotto”, organizzato dal GAL Terra Barocca in collaborazione con l’Enea “Italian National Agency for New Technologies, Energy and Sustainable Economic Development” e con Federalimentare, la Federazione italiana dell’industria alimentare.

L’evento è stato preceduto dalle piacevoli note di pianoforte e clarinetto suonati da due studenti del Liceo Musicale Giovanni Verga di Modica, Federica Cascone e Alessio Scribano, che hanno deliziato il pubblico presente in sala ma anche i molteplici spettatori che hanno seguito virtualmente il convegno. Durante i saluti istituzionali, è intervenuto il presidente del GAL Terra Barocca, Ignazio Abbate, che ha fatto un’importante riflessione sull’attenzione che bisogna porre sulla tematica della sostenibilità ambientale soprattutto in un’area come quella del GAL, a forte prevalenza agroalimentare, concludendo che i progetti di cooperazione internazionale diventano un valido strumento per trasferire a livello locale le opportune conoscenze in materia.

I lavori sono poi proseguiti con le relazioni del dott. Giovanni Capuzzello, del GAL Terra Barocca, che ha sottolineato l’utilità delle certificazioni ambientali viste come strumento sia per adeguare alla transizione ecologica i processi produttivi delle aziende che operano all’interno delle filiere agroalimentari e sia per aumentare la competitività in un mercato nel quale i costi di produzione sono sempre crescenti e la necessità di far fronte ai costi economici, sociali e soprattutto ambientali diventa un must. A seguire il Dott. Nicola Colonna dell’Enea ha fatto un focus sul progetto PEFMED PLUS, finanziato dal programma di cooperazione internazionale INTERREG-MED, durante il quale è stata anche spiegata nei dettagli la metodologia PEF (Product Environmental Footprint), una metodologia per avviare un percorso di valutazione e test delle emissioni di gas serra nel settore agroalimentare mediterraneo.

A presentare il marchio “Made Green Italy” è stata poi la relazione finale della Dott.ssa Sara Cortesi, dell’Enea, che collegandosi in videoconferenza,  nell’ambito del Progetto Life Magis, ha informato gli uditori riguardo questa nuova opportunità promossa dal Mite (Ministero della Transizione Ecologica), che diventa un’ulteriore strumento per la valorizzazione della sostenibilità dei prodotti agroalimentari a marchio; è intervenuto anche un rappresentante della Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP al fine di riportare testimonianza di un caso pratico in via di applicazione. A concludere le attività convegnistiche è stata una partecipata tavola rotonda durante la quale ha dato un contributo notevole il Dott. Massimo Pavan, Presidente del Consorzio di Tutela della Carota Novella IGP di Ispica e Vicepresidente del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP, spiegando lo stato attuale delle aziende che insistono in queste filiere e come si stanno approcciando al cambiamento per affrontare gli scenari futuri. Diversi gli esempi che Pavan ha riportato anche con una disamina attenta delle tematiche all’interno della quale non sono mancati riferimenti e confronti con altre realtà estere. E’ intervenuto anche il Dott. Silvio Balloni Vicepresidente del Consorzio di Tutela del Vino Cerasuolo di Vittoria DOCG, che oltre a rappresentare quanto sia importante per la filiera vitivinicola curare tutti gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale e alle etichettature, ha anche risposto alle diverse domande avanzate dagli uditori.

A conclusione della tavola rotonda è intervenuto il Dott. Alessandro Bracchitta in rappresentanza del Consorzio di Tutela del Ragusano DOP, che ha il illustrato in dettaglio come la produzione di questo formaggio tradizionale ha un basso impatto ambientale ed ha rivolto un invito alle istituzioni per attuare strumenti utili a consentire anche ai piccoli produttori di adeguare le loro produzioni al processo di cambiamento in atto e soprattutto di rendere edotti i consumatori riguardo la sostenibilità ambientale dei prodotti alimentari acquistati. L’incontro, molto partecipato, è stato un momento di confronto propositivo tra gli attori delle filiere alimentari e i loro rappresentanti con la presenza di istituzioni che da tempo portano avanti progettualità che mirano alla riduzione dell’impronta ecologica.

10 dicembre 2021
ufficio stampa
Michele Barbagallo